Comparsa Conclusionale – Modello e Guida

La comparsa conclusionale è lo scritto finale con cui, chiusa l’istruttoria e rimessa la causa al giudice per la decisione, si riordina l’intero quadro difensivo: si ricostruiscono i fatti provati, si selezionano le questioni di diritto realmente decisive, si “spiega” al giudice come leggere prove e norme alla luce delle conclusioni già precisate. È il luogo della sintesi e dell’argomentazione; non è lo spazio per introdurre nuovi fatti, nuove domande o nuove eccezioni: serve a illustrare ciò che è nel processo, non ad allargarlo.

Comparsa Conclusionale

La comparsa conclusionale è lo scritto con cui, chiusa l’istruttoria e rimessa la causa al giudice per la decisione, si dà ordine all’intero fascicolo dal punto di vista della parte: si selezionano i fatti davvero provati, si spiegano le ragioni giuridiche che contano, si chiede in modo limpido quale regola del caso il giudice debba applicare alla luce delle conclusioni già precisate. Non è il luogo per introdurre domande nuove, fatti inediti o eccezioni tardive; serve a illuminare ciò che è nel processo, non ad allargarlo. Nel rito ordinario a cognizione piena resta il riferimento tradizionale ai termini perentori fissati dopo la rimessione in decisione: la comparsa conclusionale entro il termine assegnato dal giudice, che nella prassi coincide con i sessanta giorni dell’articolo 190 del codice di procedura civile, e la memoria di replica che segue a breve distanza, tipicamente entro venti giorni. La riforma Cartabia ha però moltiplicato i percorsi possibili: il giudice può decidere subito dopo la discussione orale senza scritti finali, come avviene nella decisione a trattazione orale, oppure può calibrare termini più brevi e su misura, facendo ricorso all’articolo 189 per costruire un calendario serrato che anticipa la decisione senza sacrificare il contraddittorio scritto. Nel rito semplificato di cognizione la regia temporale è ancora più marcata, con finestre ravvicinate e, talvolta, la scelta di decidere senza conclusionali; nel rito del lavoro la regola resta la decisione all’udienza, e gli scritti finali diventano eccezione legata a una precisa indicazione del giudice.

Scrivere bene la comparsa conclusionale significa trovare un equilibrio tra completezza e leggibilità. È utile aprire con un quadro sintetico che ricostruisca il perimetro della lite, passare alla narrazione dei fatti nella versione che le prove hanno effettivamente consolidato, spiegare con chiarezza perché proprio quelle risultanze sono decisive e come si intrecciano con la norma applicabile e con gli arresti giurisprudenziali davvero pertinenti, chiudere con una domanda coerente con le conclusioni già precisate. Il documento non deve essere una seconda memoria istruttoria né un collage di atti precedenti: il giudice non cerca la ripetizione, cerca una bussola. Anche la replica dovrebbe rimanere fedele a questa logica: rispondere in modo puntuale alle argomentazioni avversarie che contano, evitando di riaprire il campo con questioni non coltivate prima.

Sul piano operativo è essenziale rispettare forma e tempi. Nel processo civile telematico il deposito va preparato in formato PDF/A, firmato digitalmente e inviato per tempo, con attenzione alle ricevute di accettazione e consegna e agli orari di scadenza che, in concreto, non perdonano improvvisazioni all’ultimo minuto. Gli allegati devono essere indicizzati e leggibili, le citazioni giurisprudenziali essenziali e aggiornate, la struttura interna curata quanto basta perché il lettore possa orientarsi in pochi sguardi. Gli errori ricorrenti — lo scritto tardivo, la richiesta nuova mascherata da illustrazione, l’eccesso di citazioni non mirate, il deposito tecnicamente difettoso — si pagano, talvolta con l’inammissibilità, sempre con la perdita di efficacia.

La riforma ha reso ancora più importante leggere con rigorosa attenzione il provvedimento che chiude l’istruttoria: è lì che si capisce se si sta andando verso i termini “classici”, verso termini brevi finalizzati a una decisione rapida o verso una discussione orale senza scritti. Adeguare la strategia a quel calendario è parte della difesa. Se ci sono termini brevi, la sintesi diventa una virtù; se il giudice decide in udienza, occorre trasformare la preparazione della conclusionale in una traccia orale essenziale; se si applica la scansione dell’articolo 190, vale la pena usare il tempo per rifinire una struttura che tenga insieme fatti provati, diritto applicabile e regola del caso in una sequenza naturale.

In definitiva la comparsa conclusionale è il “pitch” finale del processo scritto: non il riassunto di tutto, ma la costruzione di una decisione possibile, persuasiva e coerente con gli atti. Funziona quando guida, non quando affastella; quando fa vedere la regola del caso, non quando la nasconde sotto pagine di citazioni. Funziona, soprattutto, quando arriva nel modo giusto, nel giorno giusto e nella forma giusta.

Esempio di Comparsa Conclusionale

TRIBUNALE DI …

R.G.N. … – SEZ. … – G.I. dott. …

Comparsa conclusionale ex art. 189, c.1, n.2 c.p.c.

Per:
[Attore / Convenuto] …

Contro:[Convenuto / Attore] …

PREMESSO CHE

[fatti di causa del processo]

[breve ricostruzione storica degli eventi processuali introduttivi]
Con atto di citazione notificato il …, l’attore citava in giudizio il convenuto chiedendo l’accoglimento delle seguenti conclusioni: [riportare le conclusioni]
Si costituiva in giudizio il convenuto, depositando il proprio fascicolo contenente la comparsa di costituzione e risposta, chiedendo l’accoglimento delle proprie conclusioni: [riportare le conclusioni]
Terminata la fase istruttoria, all’udienza del gg/mm/aaaa – con provvedimento depositato in data gg/mm/aaaa, la causa veniva rimessa in decisione con concessione dei termini ex art. 189 c.p.c.
CONSIDERATO CHE

L’istruttoria ha principalmente messo in evidenza quanto segue:
a) …. (Verbale del …, doc. __);
b) …. (Verbale del …, doc. __).
Alla luce di tali risultanze istruttori è possibile concludere che la domanda di [attore / convenuto] è fondata/infondata e merita l’accoglimento/rigetto, in quanto è emerso che …

Le eccezioni di controparte, invero, si sono confermate del tutto infondate in fatto ed in diritto, e sono rimaste prive di qualsivoglia riscontro probatorio:
infatti … [argomentare in fatto e in diritto]

Tutto quanto sopra premesso, ritenuto e considerato, [l’attore / il convenuto], come sopra rappresentato, difeso e domiciliato, insiste per l’accoglimento delle conclusioni già rassegnate nel proprio atto introduttivo, così come modificate nella memoria ex art. 173 ter c.p.c. e che, per comodità, vengono qui di seguito trascritte:

[riportare le conclusioni]
… [luogo], lì … [data]

Fac Simile Comparsa Conclusionale Word

Di seguito viene messo a disposizione un modello comparsa conclusionale Word.

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