Sicuramente vi è capitato di ricevere una raccomandata e di chiedervi di cosa si trattasse. Non è certamente possibile verificare dall’esterno il contenuto di una lettera o di un pacco, ma a volte abbiamo il dubbio che possa essere spiacevole per il nostro interesse.
Per prima cosa, dobbiamo chiarire un equivoco, se pensando che il plico possa riguardare un atto giudiziario, si pensi a una multa per eccesso di velocità, ci rifiutiamo di accettare la consegna, questa formalmente si considererà ugualmente per avvenuta, producendo gli effetti giuridici conseguenti, al pari del caso in cui fosse stata accettata e il contenuto del plico visionato. Con la differenza, però, che non avendo avuto modo di verificare di cosa si trattasse, non saremo in grado di fare valere le nostre ragioni, anche quando avrebbero potuto impedire che si verificassero per noi conseguenze negative. Sempre tornando al caso di una multa per eccesso di velocità, la mancata opposizione entro i termini previsti dalle norme del codice della strada comporta la perdita di punti dalla patente e una pena pecuniaria. Chiaramente, avendo rinunciato a visionare la raccomandata, nella errata convinzione che sarebbe bastato questo espediente per non rispondere delle eventuali conseguenze negative, non avremmo nemmeno potuto contrastarne gli effetti.
Situazione diversa si ha, invece, quando il destinatario non è in casa al momento della consegna e nessuno abbia aperto al postino al posto suo, così come quando è in casa, ma finge di non esserci, sempre per l’espediente di volere evitare l’avvenuta consegna di atti potenzialmente nocivi ai nostri interessi. In questi casi, il postino rileva l’impossibilità di consegna della raccomandata, ma lascia al destinatario un avviso di giacenza, con il quale gli comunica che il contenuto della spedizione potrà essere reperito entro 30 giorni presso l’ufficio postale segnalato. In questo modo, si avrà modo di recarsi alle poste e presentando l’avviso di giacenza, ricevere il plico. Qualora non si abbia modo di andare personalmente presso l’ufficio postale, si potrà delegare un’altra persona al proprio posto, semplicemente autorizzandola con una delega contenuta nello stesso avviso di giacenza. Il delegato dovrà esibire al funzionario anche un documento di riconoscimento per dimostrare la sua identità e dovrà firmare all’avvenuto ritiro della raccomandata.
Se, poi, nessuno andrà a ritirare la raccomandata nei tempi previsti, questa torna indietro al mittente e si darà così corso alla compiuta giacenza, che equivale formalmente a una consegna vera e propria, nel senso che scattano nei confronti del mancato destinatario gli effetti giuridici conseguenti.
Quanto ai tempi per la formazione della compiuta giacenza, essi sono di 30 giorni per le lettere raccomandate con avviso di ritorno, di 15 giorni per le raccomandate semplici e di 180 giorni per gli atti giudiziari notificati a mezzo posta, anche se relativamente a questi ultimi la conoscenza si presume dopo 10 giorni dall’invio del cosiddetto modello 26, quello con cui il postino avvisa il destinatario della giacenza presente presso l’ufficio postale. Per gli atti consegnati a mano, la notifica avviene non tramite il postino, ma tramite l’ufficiale giudiziario e la giacenza avverrà non presso l’ufficio postale, ma la Casa Comunale.
Cerchiamo di capire come riconoscere il tipo di atto che sta per essere consegnato, senza nemmeno aprirlo. Nel caso di mancata consegna, il postino ripone nella buca delle lettere un avviso di giacenza, ovvero un cartoncino rettangolare, sul quale compaiono il codice della raccomandata e la data della notifica.
Già dal colore dell’avviso di giacenza è possibile farsi un’idea generale, se è bianco, si tratterà di una raccomandata, mentre se è verde parliamo di un atto giudiziario. Tuttavia, anche dal codice della raccomandata è possibile avere un’idea più precisa sul contenuto. I codici 12, 13 e 14 indicano una raccomandata semplice, i codici 76, 77 e 78 indicano probabilmente una multa o un atto giudiziario, i codici 608 e 609 segnalano una comunicazione semplice di enti pubblici, come l’Agenzia delle Entrate, l’Inps, i codici 612, 613 e 614 potrebbero rappresentare una semplice comunicazione delle poste o della banca, presso cui detieni un conto corrente, più in particolare, il codice 650 ha a che fare con le comunicazioni dell’Inps, infine, il codice 670 indica una cartella esattoriale o di Equitalia.
Esiste un metodo anche un altro modo per capire la provenienza di una raccomandata, ovvero digitare il numero della raccomandata e la data di spedizione all’interno degli appositi spazi richiesti presso il sito di Poste Italiane.
Quando si riceve un atto giudiziario, quindi, è molto importante che il destinatario provveda nel minore tempo possibile a ritirare la raccomandata all’ufficio postale, perché le conseguenze a suo carico potrebbero essere svariate e tutte negative. Si pensi, per esempio, al caso di citazione come testimone in una causa civile o penale. La mancata comparizione potrebbe spingere il giudice a comminare una sanzione e a disporre l’accompagnamento coattivo, ovvero verranno in casa del testimone le forze dell’ordine, che si premureranno di accompagnarlo in tribunale per la deposizione nel giorno stabilito.
Sempre restando nell’ambito degli atti giudiziari, potrebbe trattarsi più semplicemente di un atto di precetto, ovvero dell’intimazione a adeguarsi a una data obbligazione, magari in conseguenza di una sentenza o dell’emissione di una cambiale o un assegno. O ancora, potrebbe essere l’invio di una sentenza, relativamente a una causa civile o penale di cui si sia stati parte come attore o convenuto. Infine, potrebbe trattarsi di un decreto penale di condanna.
Insomma, le ragioni per aprire la busta sono assai superiori di quelle insensate opposte, avendo sfatato il mito del se non vedo, non possono farmi niente. Sappiamo che non è così, che gli effetti giuridici ricadranno ugualmente in capo al destinatario di una raccomandata, che questi abbia accettato o rifiutato la consegna, oppure che non si sia nemmeno fatto trovare in casa. Pensateci un attimo, se non aprire al postino potesse risparmiarci la fatica di pagare le imposte o di rispondere civilmente o penalmente di una sentenza del Tribunale, potremmo vivere come in una giungla, facendo quel che vogliamo, senza rispettare alcuna norma e senza pagare niente. Peccato che la realtà sia diversa.
Riassumendo, vediamo cosa fare quando il postino ci chiede di firmare una raccomandata. Per prima cosa, accettatela, visto che le alternative non sarebbero per noi migliori. Se non siamo stati in casa nel momento della consegna, già dal colore dell’avviso di ricevimento possiamo capire di cosa si tratti. Diciamo che il verde non è di buona speranza, contrariamente alla sua fama, ma occhio al tipo di atto giudiziario, mentre il bianco è più rassicurante.
Successivamente, si potrà capire di più dal codice relativo alla raccomandata. I numeri molto bassi dovrebbero impensierirci di meno, perché potrebbero fare riferimento a semplici lettere raccomandate, mentre quando rientriamo nell’ambito delle cifre con 600, potrebbero essere comunicazioni più importanti, anche se non è detto che abbiano per noi un significato negativo. In ogni caso, andate a ritirare il documento.