Stando all’art.1373 del Codice Civile, Se a una delle parti è attribuita la facoltà di recedere dal contratto, tale facoltà può essere esercitata fino a quando il contratto non abbia avuto un principio di esecuzione. Nei contratti a esecuzione continuata o periodica, tale facoltà può essere esercitata anche successivamente, ma il recesso non ha effetto per le prestazioni già eseguite o in corso di esecuzione. Qualora sia stata stipulata la prestazione di un corrispettivo per il recesso, questo ha effetto quando la prestazione è eseguita. Risulta essere salvo in ogni caso il patto contrario.
In sintesi, la multa penitenziale è la corresponsione di una somma di denaro che una delle parti del contratto deve effettuare a beneficio dell’altra, qualora intenda avvalersi del diritto di recesso. Come possiamo capire, essa assume tratti molto simili alla caparra penitenziale, dalla quale si differenzia per essere una previsione contrattuale, non accompagnata da alcuna dazione di denaro o altri beni fungibili all’atto della stipula del contratto.
L’esercizio del diritto di recesso non produce effetti fino al momento della corresponsione della somma di denaro o di altri beni fungibili. Esso può avvenire prima che il contratto venga eseguito, ma come abbiamo letto nell’art.1373 c.c., se il contratto è a prestazione continuata o periodica, può aversi anche successivamente, fermo restando che non ha effetto per le prestazioni già eseguite.
Dunque, la differenza tra multa e caparra penitenziale è la seguente, con la prima, le parti pattuiscono in sede contrattuale un prezzo da versare per avvalersi del diritto di recesso e solo in quel caso vi sarà dazione di denaro. Con la caparra penitenziale, invece, le parti prevedono che per l’esercizio di quel diritto sia necessario già in sede di stipula contrattuale che una delle parti corrisponda all’altra una somma concordata di denaro o altri beni fungibili. Se prima che il contratto venga eseguito, a voler erecedere sarà la parte che ha versato la somma, la parte non inadempiente, quella che l’ha incassata, ha il diritto di trattenerla. Se a volersi avvalere del diritto di recesso fosse la parte che ha incassato il denaro, questa dovrà corrispondere all’altra il doppio della somma ricevuta.
La multa penitenziale è, quindi, il prezzo da pagare per recedere da un contratto. Non si applica in ogni caso. Il Codice del Consumo consente al consumatore di recedere per l’acquisto di beni a distanza o fuori dai locali tra professionista e consumatore entro il termine di 14 giorni e senza addurre alcuna motivazione e senza pagare niente. In questo caso, ci si pone l’obiettivo di tutelare una parte contrattuale debole, rispetto a società e organizzazioni spesso di livello anche internazionale e che godono di un potere negoziale spropositatamente maggiore.